Appartengono a questa categoria i disturbi detti “specifici” in quanto non causati o collegati da altri disturbi evolutivi del bambino, e non attribuibili ad alterazioni neurologiche, ritardo mentale, compromissioni sensoriali e fattori ambientali.
Il DISTURBO SPECIFICO DEL LINGUAGGIO può assumere tre forme diverse, in base al versante linguistico che risulta deficitario:
- disturbo fonologico
- deficit della competenza semantica
- deficit della comprensione verbale
Vengono somministrati diversi test, volti a determinare quale area del linguaggio risulta maggiormente, o esclusivamente, inficiata.
Il trattamento di questo disturbo si basa quindi, a seconda dell’area linguistica compromessa, sulla stimolazione globale del linguaggio: dal sostegno al versante ricettivo del linguaggio alla correzione di quello espressivo. Particolare importanza viene data al momento del gioco, che è lo strumento privilegiato per instaurare e sostenere la relazione con il bambino e, all’interno di attività strutturate, offre anche la possibilità di allenare le competenze linguistiche e favorire l’intenzionalità comunicativa.